La nascita del museo archeologico senese e il suo primo allestimento sono legati all'attività di Ranuccio Bianchi Bandinelli, negli anni Venti e Trenta del Novecento. Attualmente il museo fornisce una panoramica dell'archeologia del territorio, con particolare riguardo alle evidenze archeologiche provenienti dall'area urbana, dal territorio "senese", dal Chianti e dall'alta Val d'Elsa. A questa sezione si affiancano i materiali provenienti da importanti collezioni storiche (Bonci Casuccini, Chigi Zondadari, Bargagli, Mieli) che documentano in larga parte l'archeologia di Chiusi e del suo territorio tra età etrusca e romana, a cui si uniscono nuclei collezionistici di provenienza varia (coll. Chigi Zondadari).
Esposizione
Il restauro del graffione della collezione Bonci Casuccini
In occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia 2024, il Museo Archeologico Nazionale ha scelto di presentare al pubblico il restauro di un importante pezzo, un tempo appartenente alla collezione Bonci Casuccini. Si tratta di un cosiddetto 'graffione' etrusco in bronzo, databile tra V e IV sec. a.C., formato da un'immanicatura e una barra orizzontale su cui si impostano dei rebbi o 'bracci' incinati. Uno strumento che ha avuto in passato interpretazioni varie, ma che oggi gli studiosi ritengono venisse utilizzato per l'illuminazione, con l'uso di protocandele o corde imbevute di materiale infiammabile passate attorno agli uncini. Il nostro esemplare rientra nel secondo tipo individuato dagli studiosi, che si distingue proprio per la presenza della barra orizzontale.
Già noto a Ranuccio Bianchi Bandinelli, che nel Clusium (1925) ne dà un'accurata descrizione (Utensile che deve ritenersi, verosimilmente, un candelabro a mano, di uso probabilmente rituale [...] di tali istrumenti se ne conservano alcuni altri esemplari, più o meno ben conservati [...] l'esemplare Casuccini è il più integro della serie conosciuta, mancando solo un terzo gancio nel mezzo della sbarra), l'oggetto era ricoperto, prima dell'intervento, da strati di incrostazioni ed era frammentario in uno dei bracci laterali.
L'esposizione in occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia 2024 si pone come un momento di documentazione in corso dei lavori di restauro.
Le fasi di restauro del graffione, condotte dalla restauratrice Nora Marosi, hanno contemplato la rimozione dalla superficie dei prodotti di degrado dannosi e incoerenti, che impediscono una lettura completa e corretta dell'oggetto. Una volta eseguita un'approfondita pulitura meccanica, segue l'incollaggio del rebbio staccato. Al termine dei trattamenti la superficie e' trattata con degli inibitori di corrosione e coperta da strati protettivi per prevenire possibili attacchi futuri.
Gratuito
Domenica 16 giugno de 10:00 à 19:00
Sabato 15 giugno de 10:00 à 19:00
Venerdì 14 giugno de 10:00 à 19:00
Bambini, Famiglie, Qualunque pubblico, Scuole
Scuole :Scuole dell’infanzia, Elementari, Medie, Superiori
AccessibilitàDifficoltà motorie/sedie a rotelle, Disabilità visiva, Disabilità uditiva, Disabilità mentale
Contatto stampa :
debora barbagli
debora.barbagli@comune.siena.it
0577534507